Per usare un eufemismo, il sindaco di Firenze Matteo Renzi è una
anomalia della politica italiana. Sedicente uomo "di sinistra", è stato eletto nelle fila del Partito Democratico, teoricamente di sinistra anch'esso. Tuttavia, nelle parole e nelle intenzioni, è completamente antitetico allo schieramento di cui, più o meno velatamente, si propone come leader e rinnovatore.
Renzi è un pericolo oggettivo: l'epoca post-berlusconiana
deve risultare una totale rottura col passato. Il sindaco di Firenze non solo non propone un futuro progressista, ma anzi si aggrappa ad un intollerabile conservatorismo reazionario di cui, sinceramente, possiamo e dobbiamo fare a meno. In altre parole, è sempre la stessa solfa, meno cafona e più spocchiosa. Essendo figlio di un democristiano, non ci si può aspettare di meglio.
Non mi aspetto che mi si dia retta per partito preso: lascerò che sia il Renzi-pensiero a metterlo adeguatamente alla berlina.
Renzi-quotes
"[Bisogna] avere il coraggio di chiudere la metà delle
università italiane: servono più a mantenere i baroni che a soddisfare
le esigenze degli studenti" (
fonte).
"Non consento ad una
aspirante alchimista di dire baggianate: gli inceneritori non fanno venire il cancro" urlato ad una oncologa che presentava uno studio sulla correlazione tra presenza di inceneritori e aumento del cancro in quella regione (
fonte).
"Agli atenei che vi sono interessati deve essere consentito di aumentare le tasse universitarie in funzione di progetti di eccellenza didattica. [...] Agli studenti devono essere offerti prestiti per coprire integralmente i costi" (
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"Dell'articolo 18 non me ne può fregare di meno" (
fonte).
"Sono contrario ai matrimoni gay. Sono contrario anche al registro delle unioni civili tra gay, per quanto mi riguarda potrebbero bastare accordi privati" (
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"Sono contrario all'eutanasia" (
fonte).
"Sono contrario alla liberalizzazione delle droghe leggere" (
fonte).
"[Lavoratori?] Io sto dalla parte di Marchionne. Senza se e senza ma dalla parte di chi crea lavoro e ricchezza" (
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"Voterò no al quesito referendario sull'acqua pubblica" (
fonte).
"Vorrei parificare l'età della pensione per uomini e donne, andando verso l'eliminazione delle pensioni di anzianità nell'ambito di un patto tra le generazioni" (
fonte).
"Se fossi io a Palazzo Chigi, affronterei il tema licenziamenti senza tabù" (
fonte).
"Sono per l'abolizione del valore legale del titolo di studio" (
fonte).
"Riguardo il testamento biologico, vorrei che decidesse la famiglia ma dico no alla verità di partito" (
fonte).
Renzi-gaffes
Qualora le posizioni cattolico-liberiste di Renzi non dovessero bastare a provocare ribrezzo negli elettori effettivamente di sinistra, il nostro si è anche prodotto in un paio di figuracce mediatiche non indifferenti che dovrebbero fugare ogni dubbio.
NEW! Renzi propone di chiudere le Università e concentrare i soldi in "cinque grandi centri universitari". La proposta, demenziale, è stata ben demolita da un
articolo su ROARS.
La riforma dell'istruzione desiderata da Renzi non invertirebbe la rotta rispetto la Gelmini, ma propone invece di passare alla selezione diretta del personale, senza concorsi, dando pieni poteri al dirigente (politico) di turno (
fonte).
L'astensione sul referendum per la procreazione assistita (
fonte).
L'anatema di Scalfari: "se c'è Renzi non voto PD" (
fonte).
Paola Binetti (ex PD ora UDC, antiabortista, contraria alle unioni di fatto, alla procreazione assistita e vicina alle posizioni del Pdl sulla legge sul testamento biologico): "Renzi è il PD che vorrei" (
fonte).
La visita a Berlusconi, direttamente nella villa di Arcore (
fonte).
Il programma della sua "corrente" redatto da Giorgio Gori, ovvero un ex dirigente Fininvest/Mediaset creatore di perle tipo l'Isola dei Famosi o X-factor (
fonte).
L'endorsement del Giornale (
fonte), che fa il paio con quello di Berlusconi stesso.
La Santanché che lo apprezza al punto di volerlo baciare (
fonte).
La condanna in primo grado dalla Corte dei Conti della Toscana a pagare 14mila euro per danni erariali, in seguito a dei magheggi per delle assunzioni (
fonte).
E quindi?
Il proposito di "rottamare" i dinosauri del Partito Democratico, e della politica italiana in generale, è assai buono e nobile. Ma a differenza di quello che pensa,
non è affatto una questione anagrafica o di legislature trascorse in Parlamento, bensì di ideali. Dunque ci vuole qualcun'altro, con idee nuove, più democratiche, più moderne, più progressiste, più vicine alle vere necessità del paese. Matteo Renzi, pur essendo uno stimatissimo amministratore pubblico (stimato dai cittadini, non dalla Corte dei Conti), non incarna nessuna di queste e non rappresenta alcun vantaggio rispetto alla condizione attuale.